Corso di arte moderna a Roma

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Corso di arte moderna a Roma di Corsi Corsari

I nostri corsi sono pensati per imparare divertendosi, e sono adatti a tutti, principianti ed esperti. I corsi di gruppo sono aperti agli appassionati e ai curiosi, adulti e ragazzi. All’offerta si aggiungono inoltre corsi monografici su singoli artisti e visite guidate a mostre in corso, a Roma e in altre città.

Le visite sono formate da:

un incontro introduttivo con foto, materiale iconografico, slide ecc. Il corso può tenersi nell’aula multimediale di un famoso Istituto Scolastico romano, oppure nell’antica biblioteca storica, o anche in location vicine ai luoghi da visitare.
visite guidate 3h+3h.
Per alcuni percorsi sarà possibile il corso in 2 giornate ciascuna con presentazione teorica in uno spazio adeguato e visita guidata nello stesso giorno 3h+3h.

Caravaggio e il suo tempo: dal luminismo lombardo e dall'amore del particolare fiammingo al verismo romano.

Visita S. M. Del popolo, S. Agostino e S. Luigi dei francesi

Vedremo sei capolavori di Caravaggio in alcune chiese di Roma, che sono i luoghi per i quali le opere furono pensate e dipinte . E trovare un’opera nell’ambiente per cui fu realizzata, oltre a essere un’emozione unica, è una testimonianza storico-artistica di notevole importanza che ci permette di calarci meglio nella realtà dell’epoca .

1. San Luigi dei Francesi
Nei pressi di Piazza Navona, sono visibili tre capolavori di importanza fondamentale per la storia dell’arte, perché grazie a essi Caravaggio sovvertiva gli schemi, soprattutto per quanto riguarda il realismo e l’uso della luce, che per esempio nella Vocazione di san Matteo diventa quasi la protagonista dell’opera: una luce naturale che guida però l’osservatore e lo aiuta a comprendere la scena, illuminando il santo chiamato da Cristo e lasciando nell’ombra chi non si cura della presenza del Signore.
2. Santa Maria del Popolo
Qui Caravaggio che dipinse la Conversione di san Paolo e la Crocifissione di san Pietro. Anche queste due opere si distinguevano per il loro eccezionale realismo e per lo stravolgimento delle iconografie: nella Conversione di san Paolo, il cavallo occupa uno spazio di gran lunga maggiore rispetto a quello riservato al santo, e inoltre l’episodio non avviene all’aperto, come voleva la tradizione, bensì in una stalla buia.
3. Anche la chiesa di Sant’Agostino è situata nelle vicinanze di piazza Navona. Caravaggio ci lavorò nel 1603 e consegnò il suo capolavoro, la Madonna dei pellegrini. Caravaggio sceglie pertanto di presentarci la Madonna che appare dinanzi a due poveri pellegrini, sporchi e con le vesti logore. Grazie al grado di elevato realismo e al fatto che i protagonisti sono due persone semplici l’opera ottenne un grande successo presso gli strati più poveri della popolazione romana dell’epoca.

I due grandi rivali del barocco: Bernini e Borromini. Il baldacchino di San Pietro: il primo scontro. Visita piazza navona - Visita S. Carlo e s. Andrea: due diverse concezioni dello spazio

1. Papa Urbano VIII Barberini incaricò Bernini di ideare un prestigioso ciborio, la più importante struttura in bronzo della scultura barocca romana, che nonostante l’estrosità formale e la mole s’inserisce armoniosamente nella vastità della chiesa. Bernini si ispirò al baldacchino di tipo processionale, ricercando una soluzione di effetto pittorico piuttosto che architettonico, una visione dinamica ed ascendente. Allo stesso tempo, il baldacchino di San Pietro richiama la tradizione antica. Borromini partecipa nella voluta delle colonne del baldacchino.
Il percorso continua fino a Piazza Navona, una delle più celebri piazze di Roma. La sua forma è quella dello stadio stadio di Domiziano. La fontana dei Fiumi, che domina al centro la piazza, fu eretta nel 1651 da Gian Lorenzo Bernini, ed è sormontata da un obelisco proveniente dal Circo di Massenzio. Agli angoli siedono le personificazioni colossali del Nilo , del Gange , del Danubio e del Rio della Plata , ai gesti delle quali la tradizione attribuisce significati di rivalità tra Bernini e Borromini.
La Chiesa di Sant’Agnese in Agone è sorta tra il secolo VIII e il 1123. L’attuale costruzione fu iniziata da Girolamo e Carlo Rainaldi e ultimata da Francesco Borromini, che la modificò sensibilmente determinando la facciata concava a ordine unico di pilastri e colonne, sormontata dall’alta cupola; i campanili gemelli sono su disegno di Borromini. L’interno, splendente di ori e marmi, conserva la pianta a croce greca, col braccio trasversale più lungo di quello longitudinale, e le nicchie sulla crociera
2. Sulla stessa via visitiamo la Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale e la Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane. Sant’Andrea è un capolavoro di architettura sacra barocca, di Gian Lorenzo Bernini. Al centro della singolare facciata, a un solo ordine con paraste corinzie sorreggenti un frontone triangolare, è un finestrone semicircolare dal quale sembra “ribaltarsi” il protiro poggiato su colonne ioniche. L’interno, ricco di marmi policromi, dorature e stucchi, è a pianta ellittica, con l’asse principale sul lato minore e quattro cappelle. La serie ininterrotta dei pilastri che sorreggono la trabeazione focalizza l’attenzione sull’altare, preceduto da un’edicola a colonne con frontone concavo; la cupola a cassettoni dorati è popolata da figure in stucco .
La chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane o San Carlino è il primo lavoro di Francesco Borromini. La iniziò nel 1638 per i Padri Trinitari Scalzi. La scenografica facciata, ultima realizzazione dell’architetto, presenta un andamento, convesso e concavo negli altri settori; nel corpo centrale dell’ordine inferiore i due ordini sono ricchi di ornamenti e tripartiti da colonne: in ogni comparto un ordine minore divide lo spazio in due piani. Sul lato sinistro è il campanile, con cella campanaria ad andamento concavo convesso e copertura a cuspide. L’interno, di piccole dimensioni, è una delle prime realizzazioni borrominiane: bianco e privo di doratura, ha impianto ovale, con nicchie raccordate da colonne corinzie alveolate che seguono la parete e sorreggono una trabeazione continua. La cupola ovale presenta lacunari in stucco cruciformi, esagonali e ottagonali.

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