Questo workshop di avviamento alla sceneggiatura è strutturato in due parti.
La prima parte – nella giornata di sabato – sarà dedicata a dove prendere le idee. L’esperienza che faremo è che le idee sono già dentro di noi. Che possiamo tecnicamente contattarle, organizzarle, farle diventare storie compiute. Dobbiamo scendere laggiù, dove forse andiamo poche volte, per incontrarle: nelle nostre emozioni profonde. Tranquilli: non è psicologia, né autobiografia. È metodo. Una storia è come un’identità ed è contattando la nostra che riusciremo a capire come il cantiere delle storie sia già tutto a disposizione per noi. Vivremo l’esperienza di essere riletti e reinventati dagli altri. Scopriremo in quanti modi e in quanti mondi possiamo essere visti. Alla fine della giornata avremo un’idea di dove e come cercare le sorgenti creative.
Durante il secondo giorno lavoreremo puntando dritto una modalità di costruzione di una scena. Attraverso un lavoro step by step, con piccoli ma orientati passi, arriveremo a costruire una scena che terrà conto di tutto ciò che in una storia deve vivere, non solo dei fatti che costituiscono la trama.
Un lavoro intenso e progressivo che – se usato nel modo migliore – può portare chi lo attraversa ad avere ora di sera un’idea possibile su cui lavorare per un racconto, per un film o per un corto.
In questo workshop lavoreremo su alcune scene cinematografiche con un ristretto gruppo di aspiranti attori e qualche aspirante regista. Non ci prefiggiamo di uscire da questo week end sapendo gestire il realismo cinematografico, ma di acquisire un quadro di competenze minimo per conoscere quello verso cui stiamo andando.
Molte delle difficoltà che all’inizio si incontrano sono causate da presupposti sbagliati, generati dalla cattiva recitazione cui spesso assistiamo sulle più varie piattaforme. E soprattutto ci complichiamo la vita tentando di imitare i risultati che vediamo raggiungere agli attori.
Una scena, però, è credibile quando somiglia alla vita. E nella vita le persone non imitano, semplicemente fanno.
Cercheremo di andare verso questo fare, che è alla base di una buona recitazione realistica. Cercheremo di capire che cosa intendiamo e come possiamo avvicinarci ad esso.
SABATO MATTINA
SABATO POMERIGGIO
DOMENICA MATTINA
DOMENICA POMERIGGIO
Il workshop è destinato ad aspiranti attori e registi ma anche a uditori appassionati di cinema e di recitazione.
L’obiettivo del percorso è conferire ai partecipanti la percezione di queste due dimensioni dello scrivere che sono oggi fondamentali.
Interiorità e collettività.
Profondo e mondo.
Dire la verità ma anche saperla strutturare, gestire, raccontare nel modo più efficace.
Non è necessario alcun materiale per lo svolgimento del corso.
Il corso è rivolto a tutti e non sono necessari requisiti di partenza.
Richiedi più informazioni utilizzando il form di richiesta sottostante, ti risponderemo il prima possibile.
Puoi anche telefonarci al numero 02/70108702.
Procedi con l'acquisto del corso da questa pagina. Ti verranno richiesti i dati del partecipante (uno o più di uno) e successivamente i dati del pagante per la fatturazione.
Acquista un buono regalo Corsi Corsari aperto, di un importo fisso oppure a tua scelta. Il buono regalo ha validità di un anno e può essere utilizzato su qualsiasi corso del nostro catalogo.
Rimani informato sui nuovi Corsi Corsari, ricevi sconti dedicati in anteprima e le ultime news: iscriviti alla nostra newsletter!
Cultura Corsara S.R.L.
via Pasquale Sottocorno 52 Milano, 20129
P. IVA 07954110966
02/70108702 (9:00-13:00 / 14:00-18:00 lun-ven)
info@corsicorsari.it
Compila il form qui sotto, ti risponderemo quanto prima!
Compila il form qui sotto, ci metteremo in contatto quanto prima!
Compila il form qui sotto, ti risponderemo quanto prima!
Compila il form qui sotto, ti ricontatteremo con tutte le informazioni richieste!
Giuditta –
Il workshop mi ha dato quello che cercavo: ispirazione, dritte utili e tecnica. Covini empatico e professionale.
Carlo –
Il corso di sceneggiatura è stato importante per acquisire certe consapevolezze inerenti alla giusta visione che uno sceneggiatore deve contemplare per iniziare la sua opera. Gli strumenti fini a se stessi, pur apparendo utili di primo acchito, diventano inservibili se non si entra nella vera mentalità dello sceneggiatore. Giovanni Covini, nonostante il poco tempo a disposizione, è riuscito a farci assaporare lo spirito di sacrificio e di concentrazione atti alla creazione di un’opera, portandoci a capire realmente quale direzione percorrere per far crescere la nostra scrittura.
Ringrazio il maestro per la sua professionalità.
Libera –
Il workshop di Giovanni Covini è un viaggio, una esperienza molto densa di contenuti, un metodo molto interessante.
Giovanni non è un insegnante, no, è molto di più!
Ti accompagna in un viaggio dentro e fuori da te. Devi fare un patto di fiducia, ti devi fidare e affidare a lui senza porti domande, lo devi ascoltare attentamente e seguirlo e se non capisci dove ti porterà è pure meglio: il viaggio sarà una meravigliosa e unica avventura che resterà a lungo dentro di te senza che tu ne sia neppure consapevole. Spero e mi auguro ce ne siano molti altri a venire e che si possa approfondire, il viaggio a volte è troppo breve, vorresti non finisse così in fretta tanta è la meraviglia. Grazie Giovanni, oltre…
Annalisa –
È stato molto interessante. Grande Giovanni!
Fatima –
Il workshop di sceneggiatura con Giovanni è stato un percorso intenso con l’obiettivo di fornire un metodo e di capire come porsi le domande giuste utili alla costruzione un personaggio efficace e di una storia che funziona.
Giovanni è una persona umile ed empatica, che ne sa veramente tanto…e te lo spiega con una concretezza disarmante.
Mi porto a casa tanto anche a livello umano.
Grazie e a presto!
Libera –
Un viaggio introspettivo di due giorni nel nostro sentire profondo, accompagnati da Giovanni. La scrittura come mezzo per ascoltare la nostra voce e la condivisione per scoprire che il nostro sentire è anche quello degli altri. Un workshop che consiglio vivamente a chi ha voglia non solo di scrivere ma soprattutto di contattare se stesso. Esercizio che frequentiamo troppo poco, di cui sempre più invece abbiamo bisogno. Grazie Giovanni e grazie a tutti i partecipanti che si sono messi in gioco senza giudizi, lasciandosi semplicemente portare.